Il Rapporto Banca Dati sulla raccolta differenziata 2011, realizzata dall’Anci e Ancitel, ha evidenziato l’impegno intrapreso dall’Italia in materia di rifiuti, soprattutto dopo l’ammenda di 56 milioni di euro imposta dall’Unione Europea per la cattiva ed inadeguata gestione delle discariche italiane. I dati riportati dal documento parlano di una crescita di oltre due punti percentuali, passando dal 33,26% del 2010 al 35,53% del 2011, per un totale di circa 10 milioni di tonnellate di rifiuti (186 chilogrammi per abitante) evitati alla discarica.
Dal rapporto, presentato nei gironi scorsi a Roma, emerge però anche una notevole differenza tra Nord e Sud. Infatti, mentre la zona Nord-Est della penisola riesce ad imporsi raggiungendo il 51,69% di raccolta differenziata (seguita dall’area Nord-Ovest con il 45,64%), il Centro e il Meridione si posizionano al di sotto della media nazionale, rispettivamente con il 28,72% e il 22,33%, nonostante il lieve incremento registrato rispetto all’anno 2010. La regione che mostrato maggiore efficienza nella differenziazione dei riufiuti è la Lombardia, con ben due milioni di tonnellate l’anno. Quella, invece, più virtuosa in materia di riciclo è il Trentino Alto Adige, con il 74,6%.
La strada da percorrere per essere in linea con i dettami dell’Unione Europea è ancora lunga, ma Fabrizio Bernocchi, delegato Anci alle politiche energetiche e ai rifiuti, si è mostrato fiducioso, soprattutto per quanto concerne il settore del riciclo, prevedendo il raggiungimento del 50% dei rifiuti domestici entro il 2020. “Nel nostro Paese nove regioni raggiungono buoni risultati in termini di riciclo – ha spiegato Bernocchi – un dato importante perché dimostra che l’Italia non ha nulla da invidiare ad altri paesi europei in campo ambientale“.