Dalla Sardegna arriva una nuova costruzione ecosostenibile, che conferma il forte impegno intrapreso dall’Italia sul fronte della bioedilizia e dell’ecodesign. Si tratta di una casa interamente realizzata con terra cruda, lana di pecora, paglia di grano e riso, elementi presenti in abbondanza in territorio sardo. L’edificio, nonostante l’assenza di petrolio al suo interno, risulta perfetto in termini di efficienza energetica, in quanto capace di mantenere gli ambienti freschi in estate e caldi in inverno.
La costruzione amica dell’ambiente rientra nel progetto “Abitare Crudo” portato avanti da un team di ricercatori sardi coordinato da Daniela Ducato e dall’ingegnere ambientale Giampietro Tronchi, grazie al quale si sono aggiudicati il premio per il Sustainability International Forum 2012, assegnato dalla Presidenza della Repubblica durante la Conferenza Internazionale sullo sviluppo sostenibile tenutasi di recente a Roma.
“Dedico il premio alla mia regione, la Sardegna – ha dichiarato la Ducato durante la consegna del premio – perché sia un invito a non spendere più tanti denari pubblici per progetti simili che in questo momento stanno costando non meno di 4 milioni di euro. Le cose si possono fare con ricchezze più importanti per chi fa impresa, ovvero l’ascolto e i tavoli con le istituzioni. Purtroppo l’inventario di risorse e intelligenze locali manca totalmente nelle agende politiche“.
La fibra di terra, che reso possibile la realizzazione di questo innovativo edificio, grazie alle sue innumerevoli qualità, può essere impiegato nel settore della bioedilizia e del design di interni, per la costruzione di case ecosostenibili e altamente efficienti (nonché autosufficienti) dal punto di vista energetico. Tale materiale è stato ideato partendo dal mattone tradizionale di ladiri, ma con un notevole miglioramento in termini di efficienza energetica, inerzia termica e rendimento termico.