Quando abbiamo sete, e stiamo gironzolando per le strade di una città..non sempre si ha la possibilità di bere, talvolta infatti ci si ritrova anche in presenza di una fontana zampillante la cui acqua, però, non è potabile..
Una situazione -questa- che da oggi in poi potrebbe non verificarsi più, perché per ottenere ycò oggi, bisogna esclusivamente procedere all’acquisto di una bicicletta.
Un concetto apparentemente strambo ed insensato, che invece nasce da una nuova scoperta che ci arriva direttamente dal Giappone. Una nuova soluzione contro lo spreco e a favore della sostenibilità ambientale, frutto del noto marchio Nippon Basic Company di Tokyo che, proprio nei giorni scorsi, è riuscito a far combaciare due concetti estremamente cari al mondo dell’ambientalismo: Mobilità Sostenibile ed Acqua Potabile a basso impatto ambientale.
La scoperta prende il nome di Cycloclean e, attraverso la sua particolare conformazione, riesce a sfruttare in maniera assolutamente pulita le energie messe a disposizione dalla natura, difatti è proprio l’energia ottenuta dall’operazione del pedalare che riesce a determinare la fuoriuscita dell‘acqua potabile.
Il liquido viene depurato, infatti, attraverso il passaggio dinamico in appositi filtri depuranti posizionati nella parte posteriore della bici. Un modo questo che potrebbe presto determinare uno spiraglio di assestamento per tutti i Paesi che, al giorno d’oggi, fanno ancora fatica a trovare acqua.
Secondo quanto dichiarato da coloro che hanno progettato il congegno, pare che questa bicicletta infatti, sia stata appositamente studiata per tutti quei paesi che versano in condizioni di indigenza come il Bangladesh, la Cambogia e la Cina.
Non bisogna di certo illudersi, però, che questa invenzione cambierà le sorti del mondo, ma si sicuro può rappresentare un primo passo iniziale verso la risoluzione di un problematica vecchia di secoli.