Abbiamo già parlato in precedenza di biocarburanti prodotti da Canapa ed Alghe, ora possiamo ufficialmente dire che con l’ingresso nella IV generazione di biocarburanti, entra prepotentemente nella lista il Butanolo. Questo combustibile è un alcol a 4 atomi di carbonio (differentemente dall’etanolo che ne presenta solo 2) e sono 3 le migliorie rilevanti rispetto ai biocarburanti di I generazione.
1)Il Butanolo ha una resa energetica di gran lunga superiore rispetto ai biocarburanti di I generazione grazie ai 4 atomi di carbonio
2)Il Butanolo non assorbe acqua e può essere trasportato e distribuito tramite le apparecchiature già esistenti
3)Il butanolo può essere utilizzato in motori a diesel senza cambiarne alcuna componente.
Al momento la Gevo è la maggiore investitrice in questa nuova generazione di carburanti “verdi” che con l’esorbitante cifra di 17 mln. di dollari investiti in ricerche e tecnologie sta cercando di trovare una soluzione per abbassare i costi di produzione. Quello che limita l’ingresso in un mercato competitivo del butanolo è la tecnologia per produrlo, infatti al momento si ritiene che i costi di produzione siano ancora troppo elevati (ovviamente sempre in proporzione), ma fanno ben sperare gli investimenti della Gevo nella tecnologia sviluppata dalla Caltech, che sta lavorando sullo sviluppo di enzimi che riescano a convertire sostanze a base celluloide in sostanze fermentabili in biocarburanti.
Si intende utilizzare questi biocarburanti alche per alimentare i motori di aerei e mezzi di trasporto pubblico per ridurre emissioni e costi. Nel Luglio scorso il Direttore Esecutivo della Gevo Patrick Gruber ha affermato che i nuovi fondi stanziati, saranno completamente messi a disposizione per la ricerca e lo sviluppo e la produzione di sistemi che riescano a produrre, partendo dai rifiuti agricoli, diversi tipi di fonti rinnovabili a base alcolica. Si lavora anche sulla coltivazione di microrganismi che possano produrre biocarburante come le alghe.
I fondi e soprattutto progetti ci sono e sono ambiziosi, ora non ci resta che attendere di poter vedere le nostre macchine alimentate da carburanti verdi!
L immagine della molecola rappresenta l’ etandiolo non il butanolo..