Riciclo dei pannelli fotovoltaici, ecco tutti i requisiti da rispettare

Come molti ricorderanno, con la normativa del Governo, entrata in vigore lo 1° scorso luglio, le aziende italiane operanti nel settore del fotovoltaico sono obbligate a garantire il corretto smaltimento dei moduli solari giunti alla fine del loro ciclo di vita, attraverso l’iscrizione a specifici Consorzi di Riciclo che consente alle imprese produttrici di godere degli incentivi statali previsti dal Quinto Conto Energia. L’emanazione di questa legge ha scatenato una accessa diatriba guidata dall’associazione ANIE- GIFI, la quale ha lamentato la mancata chiarezza dei requisiti a cui i suddetti consorzi devono rispondere per ottimizzare le attività di recupero e riciclo dei pannelli fotovoltaici.

Dopo tale denuncia, il Gestore dei Servizi Energetici ha finalmente redatto e pubblicato sul web il cosiddetto “Disciplinare Tecnico per la definizione e verifica dei requisiti tecnici dei Sistemi/Consorzi per il recupero e riciclo dei moduli fotovoltaici a fine vita (dicembre 2012)“. Secondo questo documento, i Consorzi dovranno presentare, per via telematica, al Gse tutti  i documenti richiesti entro e non oltre il 15 febbraio 2013. Dopodiché il Gestore renderà noto un primo elenco di quelli ritenuti idonei (che verrà aggiornato periodicamente). Solo dopo aver fatto ciò, le aziende produttrici di moduli fotovoltaici potranno aderire a uno dei Sistemi/Consorzi presenti nella lista, attraverso una comunicazione al Gestore dei Servizi Energetici mediante il portale informatico messo a disposizione per l’occasione.

Il termine ultimo previsto per la consegna delle iscrizioni, inizialmente fissato per il 31 dicembre 2012, è stato prorogato (per ovvi motivi) al 31 marzo 2013, consentendo così a tutti di uniformarsi alla nuova normativa. Ma tale decisione ha soddisfatto a pieno le associazioni del settore. “Questa extra-proroga di tre mesi concessa a chi dopo oltre sei mesi di periodo transitorio non ha investito adeguatamente per ottemperare ai requisiti previsti – ha commentato Alessandro Cremonesi, Presidente di Comitato IFI – ha l’effetto di uno schiaffo all’industria nazionale dei moduli FV, avvantaggiando invece quei consorzi, produttori e importatori appartenenti a gruppi multinazionali, per lo più cinesi.”

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