Da pochi giorni è uscito un rapporto dell’ONU sul cambiamento climatico. Questo rapporto rappresenta il culmine di un lavoro che è durato due annio e che ha coinvolto circa un centinaio di scienziati ed esperti di politica. Quanto riportato nel rapporto suggerisce che i ricercatori sono molto più fiduciosi circa i loro modelli di comportamento del tempo atmosferico, infatti denunciano la prospettiva futura di più intense ondate di caldo e di più forti acquazzoni, rispetto a quanto lo siano attualmente. Tutto questo sarebbe causato sempre dal continuo riscaldamento globale, che sta già colpendo mediante l’aumento e l’intensificarsi degli uragani e dei tornado. Questa la nuova analisi parla anche di un trend più ampio: il mondo sta affrontando una nuova realtà di caratteristiche meteorologiche più estreme. Tuttavia solo adesso sembra che l’umanità stia cominciando a rendersene conto.
Uno dei revisori nella relazione, Gerald Meehl, scienziato senior presso il National Center for Atmospheric Research, ha evidenziato quanto le ragioni del cambiamento climatico significhino molto più di un graduale aumento della lettura della temperatura globale. “Il fatto è che una piccola variazione della temperatura media può avere un grande impatto sugli estremi” ha detto Meehl in un’intervista “È un meccanismo abbastanza semplice. Non appena le temperature medie salgono, è abbastanza evidente che gli estremi superiori salgono e scendano gli estremi inferiori”.
Christopher Campo, uno dei leader del pannello del clima delle Nazioni Unite, ha detto che i suoi membri hanno collaborato con esperti di disastri in tutto il mondo, al fine di rispondere a tre questioni centrali: “Che cosa sappiamo circa i cambiamenti climatici estremi che si sono già verificati e si prevede che possano verificarsi nuovamente? Quali sono le conseguenze di questi cambiamenti climatici? E cosa si può fare?”
Il rapporto dice che c’è almeno una possibilità del 66 per cento che gli estremi climatici siano cambiati a causa di emissioni di gas a effetto serra, causato dalle attività umane, come anche dalle centrali elettriche a carbone e dal combustibile bruciato per il trasporto. Nel rapporto si rileva che “le perdite economiche da agenti atmosferici e catastrofi legate al clima stanno aumentando”, anche se il loro numero può variare ancora di anno in anno.
Kerry Emanuel, professore di scienze dell’atmosfera al MIT che studia l’intensità e la frequenza degli uragani, ha detto che i ricercatori dovrebbero guardare più da vicino le intense tempeste che stanno comparendo sempre più frequentemente, dato che questo è attualmente ciò che minaccia maggiromente la società. “È ironico vedere che le cose che contano di più per le persone sono le stesse per le quali gli scienziati del clima stanno lanciando da tempo avvertimenti al mondo” ha commentato Emanuel in un’intervista.
La relazione dell’ONU invita i governi ad adottare “misure a basso impatto, ma immediate” che potrebbero offrire vantaggi tutta la società, anche se il cambiamento climatico non sembri causare tanti danni quanto molti ricercatori prevedevano.