Si chiama “Un litro di luce” ed un progetto realizzato nelle Filippine per fornire gratuitamente illuminazione a più di 12mila famiglie che vivono negli insediamenti ancora privi di energia elettrica. Questa iniziativa è nata da un’idea sviluppata da un gruppo di studenti americani del Massachussets Institute Tecnology (MIT), che servendosi di una bottiglia di plastica da un litro, riempita con acqua e candeggina, hanno dato vita alla prima “Solar Bottle Bulbs“. Si tratta di un innovativo sistema di illuminazione, semplice ed ecosostenibile, già sperimentato nei quartieri più degradati di Manila, dove in circa 3 milioni di abitazioni, prive di finestre, la vita domestica si svolge principlamente al buio, essendo la luce un bene di lusso troppo costoso.
Grazie a questa importante invenzione, non solo si contribuisce al riciclo delle comunissime bottiglie di palstica, ma è possibile garantire l’illuminazione di pari a quello di una lampadina di circa 50 Watt. Il meccanismo è davvero molto semplice. Dopo aver riempito la bottiglia con acqua e candeggina, questa viene inserita tra le lamiere dell’abitazione (lasciandola per 1/3 all’esterno ed altri 2/3 sporgono nell’ambiente interno). Mentre l’acqua consente di diffondere la luce rifratta verso la parte inferiore della bottiglia, la candeggina, invece, permette di mantenere limpido il liquido contentuto. Ogni “Solar Bottle Bulb” può emanare luce per tutto il giorno ed ha una durata massima di cinque anni.
Visti i costi di realizzazione, pari a zero, questo dispositivo potrebbe risultare un ottima soluzione per i Paesi in via di sviluppo, i cui insediamenti di fortuna sono vittime di frequenti incendi causati principalmente dall’utilizzo di lampade a benzina, che, inoltre, sprigionano sostanze altamente tossiche. Infatti, la studiosa Amy Smith, colei che ha inventato “Solar Bottle Bulb“, si è prefissata un’importante obiettivo che porterà alla diffusione della nuova lampada in oltre 36 province filippine.