Si è svolto un incotro tra Europa e Russia per un possibile accordo sulle reti di trasporto del gas. L’Unione Europea e la Russia hanno deciso che a partire dal prossimo anno studieranno la possibilità di facilitare i progetti di infrastrutture nel settore gas nell’ambito del Terzo pacchetto energetico, che impone la separazione tra produzione e distribuzione.
Lo ha dichiarato oggi il commissario europeo all’Energia, Gunther Oettinger, a Mosca per il sesto Consiglio di partenariato permanente Ue–Russia. Secondo quanto ha riferito il ministro dell’Energia russo, Serghei Shmatko, anche lui presente al summit, le due parti potrebbero sedersi al tavolo dei negoziati per preparare un accordo intergovernativo sui progetti di infrastrutture transfrontaliere, come il gasdotto South Stream.
Da diversi mesi, il pomo della discordia tra Mosca e Bruxelles, è il Terzo pacchetto energetico che stabilisce la liberalizzazione delmercato del gas e vieta la gestione in regime di monopolio dei gasdotti din tutto il Vecchio Continente, sopratutto ad enti non appartenenti all’Ue.
Il terzo pacchetto dell’energia impone la messa in comunicazione di tutte le condutture di gas e di nafta dei 27 Paesi dell’Unione Europea, con l’intento di creare un unico sistema infrastrutturale delle pipeline di trasporto.
L’aspetto su cui si sta giocando il braccio di ferro tra la Russia e l’Unione europea riguarda le norme in materia di “unbundling”, ovvero la separazione, cioè, delle attività di produzione da quelle di distribuzione. Questa norma colpirebbe il monopolista del gas russo, il gigante statale Gazprom, che è proprietario anche di parte delle pipeline che portanoil gas dalla Russia in buona parte di tutta l’Europa.