La stampante ad acqua, è questa l’ultima ricerca dell’Università di Jilin pubblicata sulla prestigiosa Nature Communications.
Ultime new dal mondo della sostenibilità ambientale. Dopo avervi presentato il piatto autopulente ideato dallo studio Tomorrow Machine, oggi vi parliamo dell’ultima ricerca condotta da un team di esperti dell’Università di Jilin e pubblicata sulla prestigiosa Nature Communications: la stampante ad acqua.
Le stampanti tradizionali si basano tutte sulla stampa a getto d’inchiostro oppure a laser, le quali hanno sia un costo elevato sia un forte impatto a livello ambientale. Dall’Università di Jilin arriva un’ultima ricerca che ha messo a punto la stampante ad acqua. Ma vediamo come funziona. Questa innovazione tecnologica è stata realizzata utilizzando gli stessi meccanismi di una stampante ad inchiostro, ma la differenza sta nel tipo di supporto cartaceo e, come dicevamo prima, nel liquido utilizzato: l’acqua prende il posto dell’inchiostro. La carta speciale utilizzata, infatti, è ricoperta da speciali molecole di scolorimento, che si attivano al contatto con l’acqua assumendo diverse tinte a seconda della quantità di liquido utilizzata. Inoltre, grazie alla natura del liquido la stampa potrà essere facilmente cancellata per riciclare all’infinito i fogli.
A presentare il nuovo ritrovato è Sean Zhang, docente di chimica ed ex ricercatore di Hewlett-Packard, il quale afferma che in fondo si tratta di una stampante normale, il segreto sta nella carta utilizzata. Ricordiamo ai nostri lettori che questo sistema è ancora in fase di studio e che per il momento è in grado di riprodurre su fogli A4 caratteri cinesi e orientali di colore blu, magenta, oro e porpora. Toccherà aspettare ancora diverso tempo prima di vedere la stampante ad acqua presente sugli scaffali dei negozi di informatica, ma senza dubbio si tratta di un traguardo molto importante.