CoReVe è il Consorzio Recupero Vetro, che da poco ha annunciato i dati della raccolta e del riciclo del vetro nel 2010.
Il primo dato che emerge è che i dati sulla raccolta nazionale sono sempre più rappresentativi del comportamento e dei risultati dell’intera popolazione italiana, perché abbracciano ormai l’82 % dei cittadini, che si impegnano nella raccolta differenziata del vetro.
“Sono circa 6 mila i Comuni (il 73 % del totale) che si affidano direttamente a noi per il ritiro e l’avvio a riciclo del materiale” dichiara Gianpaolo Caccini, Presidente del CoReVe dall’inizio dell’anno in corso, che prosegue “Questo dato è in continuo aumento, da molti anni a questa parte. Il fronte dei comuni che sottoscrivono le nostre convenzioni per il ritiro del vetro e che di conseguenza percepiscono un corrispettivo economico per la raccolta svolta è cresciuto del 5 % circa rispetto all’anno scorso. […] Ma ancora più significativo appare l’aumento dei quantitativi gestiti dal Consorzio, nel tempo, in termini di cittadini: oltre 4 milioni di abitanti in più rispetto al 2009, per un totale di oltre 49 milioni di italiani serviti nel 2010”.
La situazione complessiva è decisamente incoraggiante: il tasso di riciclo degli imballaggi consumati in Italia ogni anno è cresciuta del 2 % sull’anno precedente, portando la percentuale di riciclo dei rifiuti di imballaggio in vetro dal 66 al 68 % di oggi, superando così di ben 8 punti percentuali il limite del 60 % fissato dalla Normativa Europea e Nazionale.
Il totale dei rifiuti di imballaggio di provenienza nazionale riciclati nel 2010 è di 1.471.000 tonnellate, delle quali 1.441.000 tonnellate sono state impiegate in vetreria per la produzione di nuovi contenitori. Il Riciclo Totale di Vetro ammonta complessivamente a 1.938.000 tonnellate circa e descrive un aumento del 9,1% in peso rispetto allanno scorso. Sul fronte della raccolta differenziata degli imballaggi si registra, invece, in termini assoluti, una sostanziale stabilità della quantità di vetro raccolta nel 2010 (con 1.524.000 tonnellate) rispetto all’anno precedente.
L’aumento dei quantitativi riciclati e la conseguente riduzione del vetro perso, come scarto, nelle operazioni di selezione e valorizzazione dei rifiuti di imballaggio è stato ottenuto in buona parte grazie agli investimenti effettuati sugli impianti di trattamento che hanno portato all’impiego di nuove tecnologie, più efficienti e sofisticate, che a parità di qualità del rifiuto in ingresso hanno migliorato le prestazioni delle operazioni di recupero del rottame, per il successivo avvio a riciclo in vetreria.
L’aumento del tasso di riciclo fa quindi registrare anche un altro aspetto assai positivo, sia dal punto di vista economico che ambientale: la riduzione della quantità di vetro di scarto che, come tale, non può essere riciclato in alcun modo e viene quindi smaltito in discarica. Nel 2010 il tasso di scarto ha infatti rappresentato solo il 9,35 % del rottame raccolto, contro il 16 % dellanno precedente. Il trend della diminuzione dello scarto è molto significativo ed è la conferma che investire sia nella sensibilizzazione dei cittadini, per il miglioramento qualitativo della raccolta al’lorigine (con il lancio della Campagna CoReVe di comunicazione Cè Vetro e Vetro) che nella ricerca e nello sviluppo delle tecnologie per il trattamento e recupero del vetro, ha portato a ritorni positivi immediati sullambiente, commenta Caccini. E prosegue: Il livello di sofisticatezza delle macchine utilizzate, l’efficienza della gestione consortile nei processi di raccolta, la promozione delle buone pratiche con il finanziamento dei progetti di miglioramento dei sistemi di gestione dei Comuni, l’impiego del rottame in usi diversi da quello dell’imballaggio, portano nell’insieme a questi straordinari risultati. Dobbiamo tenere conto che questa riduzione dei quantitativi smaltiti in discarica, in parte è dovuta anche all’utilizzo della cosiddetta sabbia di vetro, materia prima seconda ottenuta da un trattamento di recupero secondario degli scarti non riciclabili in vetreria, nel comparto della ceramica e dell’edilizia. Comparto che, nel 2010, ha impiegato ben 30.000 tonnellate, una quantità notevole di vetro, che non è andata in discarica ma è stata riciclata. I cosiddetti reimpieghi secondari del rottame di vetro, cioè in settori produttivi diversi da quelli vetrari, hanno infatti superato la fase sperimentale e sono oggi un realtà consolidata in costante crescita.