Inaugurazione da parte di Enel del primo impianto in Italia che sarà preposto alla cattura di anidride carbonica, la CO2 sarà infatti catturata e sequestrata nella centrale termoelettrica Federico II a Cerano presso Brindisi. Si tratta di un progetto pilota che come tale prevede la diffusione di impianti di questo tipo in tutta Italia. Si tratta del primo passo verso l’azzeramento delle emissioni di anidride carbonica sostenuta dall’Unione Europea, che ha provveduto a finanziare questo progetto con ben 100 milioni.
Il nuovo progetto è figlio di un accordo siglato con Eni, secondo il quale la CO2 raccolta dovrà essere trasferita presso l’impianto situato in provincia di Piacenza dell’Eni stessa che provvederà a inserirlo in una cavità dove risiedeva precedentemente un giacimento di metano. In merito a questo nuovo importante invesimento nella regione Puglia è intervenuto l’Ad di Enel, Fulvio Conti, che ha affermato: “é un passo importante nello sviluppo delle nuove tecnologie su cui si costruirà il futuro energetico del mondo”. In questo modo si può continuare ad utilizzare i combustibili fossili, maggiori produttori di anidride carbonica senza che questa, in grande quantità dia vita al ben noto effetto serra.
Un impianto dimostrativo di quanto potrà realizzare l’impianto di Brindisi è sarà installato a Porto Tolle sul quale Enel ha investito nel complesso oltre un miliardo di euro comprensivo di costi di realizzazione e manutenzione a breve termine (10 anni). Un ottimo passo in avanti come afferma anche il direttore di Ingegneria e Innovazione, Livio Vido, presente all’inaugurazione del primo impianto pilota presso Cerano che da solo è costato ben 20 milioni di euro. Quindi a partire dal primo impianto pilota di Brindisi il vero e proprio impianto sarà costruito a Porto Tolle dove ci sarà la prima applicazione in scala industriale. Presente per l’inaugurazione di questo impianto, decisamente ragione di vanto per la regione Puglia e per l’Italia intera, il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo che deve far fronte in questi giorni anche alla protesta degli operanti del settore della green economy oltre che degli ecologisti per i tagli agli eco-incentivi previsti dal governo.