Novità dal governo su DL rinnovabili

Novità sul fronte del recente decreto legislativo sulle rinnovabili, sul quale da poco è stato dato il via libera dal Consiglio dei Ministri. Da quest’ultimo in contro emergerebbe una situazione meno catastrofica di quella preannunciata almeno per quanto riguarda gli interessi degli imprenditori del settore. Per quanto riguarda gli impianti fotovoltaici in particolare è tutto rimandato a giugno 2011 perchè sarà in quel mese che saranno ridefinite le nuove regole che già a partire dalle prossime settimane potranno essere oggetto di revisione viste le incessanti proteste avutesi a riguardo nelle scorse settimane.

L’associazione leader del monitoraggio degli interessi del settore, l’APER, riguardo al nuovo decreto considera quanto avvenuto come un’occasione che ci si è lasciati sfuggire poichè poteva dare nuova linfa al settore. In effetti si sta parlando di rinnovabili ma dalla parte sbagliata, cioè invece di elogiarne l’importanza e provvedere a sostenere il settore con il meccanismo degli incentivi, che peraltro ha funzionato fino a questo momento, gli si tagliano le gambe, mandando in questo modo in crisi gli operanti del settore che si sentono anche presi in giro.

Sempre per quanto evidenziato da una nota sul sito ufficiale dell’Associazione Produttori Energia da fonti Rinnovabili, il nuovo decreto legislativo non è ancora arrivato in porto e non ha ancora portato alcun drastico cambiamento ma sarà pronto a farlo nel prossimo futuro, cambiando così in corso d’opera le direttive iniziali sulle quali si era fondato. In effetti se andiamo a ben vedere il settore delle rinnovabili anche in tempo di crisi è riuscito a sopravvivere e a svilupparsi con costanza, il che è dovuto soprattutto al sistema di incentivi che spingeva appunto gli imprenditori del settore ad investire perchè garantiva una certa copertura economica alle spalle fornita dallo Stato.

Quindi in questo modo non solo si congelano i futuri investimenti nel campo, che non significherebbero altro che sviluppo per il paese, ma si costringerebbero a chiudere le imprese che operano nel settore facendo un danno ad imprenditori ed operai che si troverebbero quindi senza lavoro. Si tratta di un settore che essenzialmente non conosce crisi di questo tipo essendo stato fino a questo momento crescita costante e non avendo avuto problemi finanziari di gestione sino a questo momento.

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