L’acqua copre il 70% della superficie della terra, ma solo lo 0,3% di questa massa d’acqua viene utilizzata direttamente. Si trova nei fiumi e nelle acque sotterranee, insufficienti e mal distribuite.
Il consumo medio della famiglia in Europa varia da 100 a 250 litri per persona al giorno, a seconda del paese:
- 252 litri per persona al giorno in Svizzera
- 200 litri per persona al giorno in Spagna
- 137 litri per persona al giorno in Francia
- 129 litri per persona al giorno in Germania
- 98 litri per persona al giorno in Polonia
Il consumo interno è distribuito:
- 39% per il bagno (si consuma una media di 5 litri lavandino, una doccia di 70 litri e 150 litri per un bagno)
- 20% per la sanità (un filo consuma 10 litri)
- 2% per la lavatrice (lavatrice consuma 80 litri a lavaggio),
- 10% per lavare i piatti (lavastoviglie usa 40 litri a lavaggio),
- 12% per vari usi domestici,
- 6% per la preparazione dei cibi,
- Solo l’1% è dedicato al bere (da 1,5 a 2 litri al giorno).
In italia?
In Italia l’agricoltura utilizza circa il 60% dell’acqua, il 25% è utilizzato dal settore energetico e industriale, mentre il 15% è destinato agli usi domestici (lavarsi, cucinare, ecc.).
L’Italia è tra i primi consumatori d’acqua in Europa e nel mondo (dopo paesi come gli Stati Uniti ed il Canada).
L’Italia è quindi un paese in cui si usa molta acqua, ma se ne spreca anche tanta, a causa degli stili di vita, di grandi perdite negli acquedotti, di sistemi di irrigazione poco attenti agli sprechi.
Ogni italiano consuma in media per le sue sole necessità domestiche 210/250 litri quotidiani, che sarebbe l’equivalente di due vasche da bagno. Le attività di casa svolte senza pensarci fanno scorrere una quantità impressionante di acqua: 50-60 litri in cucina per cucinare e lavare le stoviglie; dagli 8 ai 30 litri ogni volta che azioniamo uno sciacquone; 100 litri per un bagno nella vasca; 50 litri per la lavastoviglie; 170 litri per la lavatrice, ciclo completo a 90 °C.
Risparmiare acqua è un imperativo ecologico sempre valido, perché le risorse idriche sono già ipersfruttate, anche nelle regioni apparentemente ricche di acqua. Pompaggi e canalizzazioni richiedono energia (spesso da combustibili fossili e fonti non rinnovabili), mentre la depurazione necessaria per rendere l’acqua idonea al consumo domestico impone svariati processi fisici e chimici, che alla fine risultano inquinanti. Inoltre, una volta giunta nelle nostre case, l’acqua è in gran parte usata calda, con gran consumo di combustibili fossili. L’Enea ha calcolato che per un anno di docce ciascuno di noi è responsabile della combustione di 320 litri di petrolio. Per i 7300 litri necessari ad alimentare la lavastoviglie per un anno, occorrono 250 litri e così via.
I consumi domestici di acqua si possono ridurre anche del 50% senza limitare il benessere. Ci sono comportamenti che, una volta interiorizzati, soprattutto in età infantile, diventano automatici e non richiedono più alcuno sforzo.
• Non aprire l’acqua al massimo e non lasciarla scorrere è il principio base.
• Chiudere il rubinetto mentre ci si strofina i denti: basta un bicchiere d’acqua per sciacquarli anziché i 10/15 che scorrono.
• Per radersi, riempire una bacinella e ne basteranno pochi litri.
• Lavare i piatti mettendoli in un catino, evitando il getto continuo del rubinetto. Chiudere l’acqua ogni volta che si interrompe il risciacquo per riporre la stoviglia.
• Far la doccia anziché il bagno significa usare 50 litri anziché 100. La doccia deve durare il tempo necessario per lavarsi, e il getto non serve mentre ci si insapona.
• Far funzionare lavatrice e lavastoviglie solo a pieno carico: il consumo di acqua è lo stesso che a carico semivuoto. Una famiglia di tre persone risparmierà almeno 8000 litri l’anno. Un ciclo di lavaggio a 30 °C richiede grosso modo 80 litri di acqua, mentre a 90°C la richiesta è praticamente doppia (dati pubblicati da municipalizzata gas/acqua di Reggio Emilia).
• Riciclare l’acqua della bollitura della pasta per lavare i piatti: essendo ricca di amidi, oltre a far risparmiare l’acqua, sgrasserà le stoviglie, facendo risparmiare anche il detersivo.
• Lavare le verdure lasciandole a mollo per un pò nell’acqua anziché farla scorrere a lungo, poi sciacquarle velocemente sotto un getto. Per una famiglia di tre persone si risparmieranno almeno 4500 litri l’anno.
• Non sprecare l’acqua potabile per il lavaggio dell’automobile arriverà la pioggia!
• Chiedere al Comune di dotare di rubinetti antispreco tutte le fontanelle di acqua potabile.
Pochi interventi meccanici innescheranno un automatico risparmio idrico in case e luoghi di lavoro.
• Applicare ai rubinetti un “aeratore a basso flusso”, un dispositivo che miscela l’aria al flusso dell’acqua. Il flusso medio di acqua che esce dal rubinetto si può ridurre
fino al 50%.
• Controllare l’impianto idrico. Verificare che a rubinetti chiusi il contatore non giri, far riparare gli eventuali rubinetti che gocciolano.
• Ridurre la portata dello sciacquone, che consuma almeno il 30% dell’acqua domestica: inserire nello scarico un solido (ad esempio una bottiglia di plastica piena d’acqua) che ne ridurrà la capienza.