La corruzione nel settore idrico

La parola” corruzione” deriva da “corruptus”, che in latino significa “essere rotto.” Tuttavia, la corruzione non implica necessariamente l’infrangere la legge. Di fatto, in molte società corrotte, il sistema giuridico è piuttosto viziato. La corruzione cambia le aspettative di un comportamento adeguato socialmente stabilito.

La corruzione è uno scambio di risorse economico o sociale; la corruzione economica è lo scambio di beni materiali, come denaro o merci, mentre la corruzione sociale comprende anche lo scambio di favori, il riconoscimento sociale e di un potere che non si può direttamente convertire in risorse materiali. La corruzione non la troviamo solo nel settore pubblico, ma si ritrova perfino in organizzazioni non governative ed in imprese private.

La falsificazione delle letture del contatore dell’acqua, per esempio, è più soggetta a corruzione se si affida ad una società privata invece di una pubblica. Di conseguenza, la corruzione è l’abuso di potere per ottenere un guadagno privato.

Una distinzione utile è quella tra grande e piccola la corruzione, che punta a differenze in scala e frequenza di corruzione. La grande corruzione prevade i massimi livelli di un governo e ne distorce le sue funzioni centrali; forse è meno frequente, ma coinvolge grandi somme di denaro che sono pagate come tangenti, ad esempio durante il processo per i progetti di grandi infrastrutture e l’acquisto di attrezzature e materiali. La piccola corruzione prevede lo scambio di piccole somme di denaro, la concessione di favori minori o l’assunzione di amici e parenti in posizioni più basse. Al contrario della grande corruzione, è più frequente e coinvolge somme di denaro minori o scambi di favori. Esempi comuni includono la riduzione della burocrazia nelle applicazioni per il prelievo di acqua o di accelerare per una famiglia le pratiche di connessione a riserve idriche comunali. Mentre la piccola corruzione viene generalmente applicato al livello della prestazione di servizi (livello micro), la grande corruzione avviene al livello macro, che è aperto solo ad un gruppo selezionato di persone.

Come e perché si sviluppa la corruzione nel settore idrico?

Nell’Africa sub-sahariana, il 44 per cento dei paesi non riuscirà a raggiungere gli obiettivi del Millennio relativa all’acqua potabile prima del 2015, e l’85 per cento non raggiungerà l’obiettivo di risanamento. Le stime della Banca Mondiale suggeriscono che il 20-40 per cento delle finanze del settore delle acque si stanno perdendo per “pratiche disoneste”, che concorrono al non raggiungimento degli obiettivi posti dal piano di sviluppo Millenium. Nel raggiungimento degli Obiettivi del piano di Sviluppo del Millennio abbiamo bisogno di più risorse, o si tratta della questione di usare le risorse attuali in modo più onesto ed efficace? Nel loro studio sull’impiego dell’acqua nella società africana, Estache e Kouassi nel 2002 hanno comparato le produttività di 21 aziende d’acqua in Africa, rilevando che quasi due terzi dei loro costi operativi erano dovuti alla corruzione. Visto da questo punto di vista, una buona governance e la trasparenza potrebbero liberare più delle risorse necessarie alla realizzazione degli obiettivi del piano di Sviluppo del Millennio. L’utilizzo onesto ed efficace delle risorse, piuttosto dell’impiego di maggiori risorse è probabilmente una risposta al raggiungimento degli obiettivi del piano di Sviluppo per l’acqua ed i servizi igienico-sanitari che possano raggiungere tutti coloro che ne sono ancora sprovvisti.

La corruzione nel settore idrico si realizza in forme molteplici e variate e la portata varia a seconda dei tipi delle acque, delle strutture di governance delle norme e dagli attori coinvolti. Tipici esempi di corruzione includono le letture del contatore falsificate, la selezione sbagliata dei siti di costruzione dei pozzi o dei punti di prelievo per l’irrigazione, il nepotismo nell’assegnazione degli uffici pubblici, le collusioni e d i favoritismi negli appalti pubblici. Nel settore idrico, gli osservatori stimano che dal 20 al 70 per cento delle risorse potrebbero essere salvate se si ottimizzasse la trasparenza delle procedure e si eliminasse la corruzione (Studio Shordt, Stravato and Dietvorst, 2006).

La mancanza di integrità e di responsabilità non sono specifiche per un determinato paese o regione. Ci sono caratteristiche particolari nel settore idrico che lo rendono vulnerabile alle pratiche immorali, come i grandi monopoli, o l’elevato livello di coinvolgimento del settore pubblico, o le costruzioni su larga scala, che sono gli stessi in tutto il mondo. Queste caratteristiche non sono esclusive per il settore dell’acqua, ma a differenza di molti altri settori, comprometter l’integrità nel settore idrico ha un impatto diretto sulla salute umana e sui mezzi di sostentamento e, quindi, richiede la massima attenzione. Diversi tipi di istituzioni (pubblico, privato, e organizzazioni senza scopo di lucro) possono essere esposti alla corruzione, che prospera nelle situazioni in cui sono in vigore normative molteplici e complesse e non contestate “discrezioni” di addetti che coprono le spese dagli occhi del pubblico.

Quando qualcuno ha il monopolio su un bene o su un servizio, costui ha la facoltà di decidere se gli altri possano ricevere o meno quel bene o quel servizio e quanto ne possano ricevere. Se non c’è alcuna responsabilità o manca la trasparenza nel processo decisionale, solitamente i funzionari finiscono a cedere alla corruzione. Questo è vero ovunque, dal settore del profitto pubblico a quello privato, nei paesi ricchi quanto nei paesi poveri. La separazione dei poteri e l’introduzione di controlli, della trasparenza, di un buon sistema di giustizia, di una chiara definizione dei ruoli e della loro responsabilità, tendono a ridurre il verificarsi delle occasioni di corruzione. Una cultura democratica, in cui vi èun reale concorso per i progetti idrici, per i sistemi di controllo e dove le persone (dipendenti, clienti, sorveglianti) hanno il diritto all’informazione e il diritto di ricorso, rende più facile l’esposizione dei corrotti e ne limita la diffusione.

Terminiamo proponendo la formula della corruzione di Klitgaard, che descrive in termini matematici la corruzione: C = M + D – A ovvero Corruzione = Monopolio + Discrezione – Responsabilità

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