Lo sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili è, come abbiamo detto più volte, lo strumento migliore per la creazione di un’economia sostenibile. In questo ultimo periodo, però, oltre l’aspetto ambientale del settore, ha sempre maggior rilevanza quello occupazionale. L’economia mondiale è reduce dalla ormai tristemente famosa crisi che ha bruciato milioni di euro nelle borse di tutto il mondo, e altrettanti posti di lavoro nella cosiddetta “economia reale”.
Negli ultimi mesi si sono susseguite a ritmo incessante le news riguardanti l’andamento in borsa estremamente positivo delle società della green economy e, parallelamente, ad ogni annuncio relativo a nuovi progetti avviati nel mondo dell’energia pulita, non si perde l’occasione di sottolineare il numero di posti di lavoro creati.
Proprio attinente a questo ultimo punto è il rapporto “Il valore dell’energia fotovoltaica in Italia” realizzato dal Dipartimento di Ingegneria Elettrica dell’Università di Padova per conto di Gifi – Gruppo Imprese Fotovoltaiche Italiane – sotto la coordinazione del Prof. Arturo Lorenzoni, ordinario di Economia delle fonti di energia presso l’ateneo padovano.
Dallo studio emergono dati quantomai incoraggianti: nel corso del 2010 saranno 19.551 i lavoratori impiegati nella costruzione di impianti fotovoltaici in Italia, con altri 729 addetti occupati dalla gestione degli impianti esistenti.
“Abbiamo realizzato – afferma Lorenzoni – un’analisi generale dell’impatto dell’installazione del fotovoltaico sull’occupazione, basandoci su dati e studi effettuati per altri paesi europei, identificando un indice da associare alla potenza fotovoltaica installata. In particolare, ci siamo rifatti al caso tedesco, ritenendolo rappresentativo dell’impatto del fotovoltaico sull’occupazione anche nel nostro paese”.
L’indice fissato è di 35 posti di lavoro per Mw installato nella fase di investimento, e un posto di lavoro ogni 2 Mw installati per tutta la durata di vita degli impianti; secondo tale rapporto nel 2011 si supererebbero le 22 mila unità per arrivare ad oltre 80 mila nel 2020.
Tuttavia bisogna sottolineare come ad una così forte crescita del settore fotovoltaico corrisponda una contrazione del settore gas, con relativa perdita di posti di lavoro.
Simili dati lasciano intendere, come sostenuto anche da Lorenzoni, che occorre sostenere il settore fino a quando non sarà commercialmente maturo, in grado, cioè, di creare risorse sufficienti alla sua espansione.