Continua il nostro viaggio attraverso il mondo del fotovoltaico, ieri vi abbiamo parlato dei vantaggi economici, oltre che ambientali, dell’installazione di un impianto che sfrutti l’energia solare. Oggi pubblichiamo la seconda parte dell’intervista al Signor Paonessa, titolare dell’omonima azienda leader nel settore del fotovoltaico e del termodinamico in Calabria, regione che ha nel sole una delle sue più grandi risorse e che da esso potrebbe trarre immensi benefici.
Come scegliere l’impianto?
Sul mercato sono presenti moltissime varietà differenti di pannelli fotovoltaici, ovviamente anche la qualità, e di conseguenza la resa e l’efficienza, varia. Bisogna prestare molta attenzione alle offerte che promettono installazioni a prezzi molto bassi: a tal proposito, non importa soltanto il rapporto prezzo/potenza installata, ma è fondamentale conoscere numerosi parametri che influenzano la resa dell’impianto. Molta gente si rivolge a noi dopo aver consultato altri rivenditori e a volte lamenta il fatto di aver trovato prezzi più convenienti altrove, proprio per questo noi seguiamo e consigliamo al meglio i nostri clienti, spiegando quali caratteristiche deve avere un buon impianto fotovoltaico.
Bene, allora ci dica quali sono i parametri da conoscere per scegliere i materiali migliori?
Beh, ad esempio, tutti i pannelli fotovoltaici vengono testati in laboratorio ad una temperatura di circa 25 °C, mentre, sotto al sole, la temperatura di una cella può toccare punte anche di 90 °C. È ovvio, quindi, come la resa scenda al variare delle condizioni di utilizzo, in particolare il coefficiente di temperatura ci indica la percentuale di diminuzione della resa del pannello all’aumentare della temperatura di funzionamento (un coefficiente di 0,50 indica una diminuzione dello 0,50% per ogni grado di aumento). Ogni pannello, inoltre, ha una potenza nominale ed una reale, la discrepanza tra questi due valori è definita tolleranza, essa rappresenta la variazione dal valore teorico a quello effettivo: la tolleranza viene indicata con un +/- 3, ad esempio, o +/- 5 ecc. generalmente il pannello rende sempre meno rispetto alla sua potenza teorica, quindi è inutile sottolineare come pannelli con un valore inferiore hanno un costo più elevato.
Incide sulla resa dell’impianto anche l’inverter, l’apparecchio che trasforma l’energia prodotta in corrente alternata fruibile dagli impianti domestici: alcuni trasformano il 94% dell’energia prodotta, altri il 97% e così via, anche per questo componente, un prezzo più elevato garantisce prestazioni migliori. Se qualcuno potesse pensare che risparmiare qualche centinaio di euro nell’immediato sia vantaggioso perché, in fondo, si tratta solo di un misero 3%, basta moltiplicare questo valore per un anno intero, e poi per tutta la vita dell’impianto ed apparirà chiarissimo come è fondamentale fare un investimento oculato scegliendo solo il meglio che il mercato offre. Infine ha molta importanza anche la struttura su cui i pannelli vengono installati.