Il mondo delle fonti rinnovabili ed in particolare del fotovoltaico cresce non solo per il numero di impianti ma anche per le nuove tecnologie sviluppate. Tra queste potrebbe avere un grande futuro l’idea delle pellicole stampate su scala nanometrica su celle solari polimeriche che potrebbero portare fino ad un incremento del 10% delle efficienza dei pannelli.
La nuova tecnologia potrebbe portare non solo ad un incremento dell’efficienza ma anche ad un abbassamento dei costi dei pannelli anche se non elevato. L’idea delle pellicole è nata presso le Università di Sheffield e Cambridge e si propone di installare cellule che saranno 1000 volte più sottili della larghezza di un capello umano, spazio quindi alle nanotecnologie che potrebbero portare ad un miglioramento che va da un 7 ad un 10% dell’efficienza.
I risultati dello studio effettuato sono stati che le miscele di molecole in soluzione sparse su una superficie vengono separate fino a disporsi in una parte superiore ed una inferiore portando alla massimizzazione dell’efficienza della cella solare. A tal proposito è intervenuto uno degli scienziati che si sono interessati del progetto, Rober Dalgliesh che ha affermato:
Con i fasci di neutroni dell’ISIS e i raggi-X del STFC, siamo stati in grado di sondare la struttura interna e le proprietà dei materiali delle celle solari in modo non distruttivo. Attraverso lo studio degli strati di materiali che convertono la luce solare in elettricità, stiamo imparando come fasi di lavorazione diverse cambiano l’efficienza complessiva e influenzano le prestazioni globali e le celle solari polimeriche.