Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) e la Commissione europea stanno agendo per rafforzare la posizione dell’UE e dei suoi Stati membri sulla scena internazionale dell’energia. Prendendo atto della tabella di marcia per l’energia 2050, pubblicata dalla Commissione europea il 15 dicembre 2011, il CESE sta cercando di definire un approccio europeo in cui tutti gli Stati membri condividano una visione comune.
Il CESE sostiene l’idea di creare una comunità europea dell’energia (CEE), in particolare vuole stimolare la creazione di reti energetiche regionali, la creazione di un fondo per lo sviluppo delle energie rinnovabili e di un gruppo per l’acquisto del gas. Il CESE raccomanda di integrare i mercati europei al fine di far convergere e ridurre i prezzi dell’energia.
Per quanto riguarda il mix energetico, consiglia inoltre di optare per le scelte più coerenti ed efficaci su scala europea. Una possibilità sarebbe quella di istituire una cooperazione rafforzata tra gruppi di Stati membri sulla base di progetti prioritari delle infrastrutture, delle interconnessioni e della complementarità a livello della produzione e dell’approvvigionamento energetico. Il CESE propone di concentrare gli investimenti, compresi quelli a livello nazionale, sulla ricerca nel campo delle tecnologie energetiche a basse emissioni di carbonio. Particolare attenzione dovrà essere rivolta alle energie rinnovabili e a progetti di vasta portata capaci di contribuire alla re-industrializzazione dell’Europa e all’occupazione.
Il CESE chiede che tra gli obiettivi della politica energetica comune dell’UE, figuri l’accesso universale alle fonti di energia e raccomanda, alle autorità competenti e ai fornitori di energia, di rafforzare la protezione dei consumatori, informandoli sistematicamente dei loro diritti.
ALtro obiettivo del CESE è rispondere alla precarietà energetica, tramite un “patto europeo di solidarietà energetica” ed invocando la creazione di una struttura comune per l’approvvigionamento delle energie fossili, cercando di rafforzare le competenze dell’UE nella negoziazione e nel controllo degli accordi internazionali per la fornitura di energia. Il CESE vuole intensificare la cooperazione in materia energetica con i paesi in via di sviluppo e limitrofi dell’UE, in un’ottica di sviluppo e partenariato.
Vista l’importanza delle questioni ambientali, l’entità degli investimenti da realizzare, le ripercussioni sociali delle decisioni politiche, le conseguenze sugli stili di vita e la necessità di godere del sostegno dell’opinione pubblica, è indispensabile che i cittadini siano informati e coinvolti nel dibattito sulle questioni energetiche. Secondo il CESE bisognerebbe creare un forum europeo con il compito di seguire le problematiche energetiche, che consenta alle organizzazioni che ne fanno parte di far sentire il loro punto di vista ai decisori.