La nuova normativa sui prodotti connessi alla rete elettrica

In materia ambientale il Consiglio dei Ministri recepito la direttiva 2009/125 CE, che detta una serie di norme quadro per la progettazione ecocompatibile dei prodotti connessi all’energia.

La nuova direttiva 2009/125/CE estende l’ambito dei prodotti coperti e quindi delle specifiche tecniche comunitarie da emanare.

Più in generale, la stessa si riferisce a qualsiasi “prodotto connesso all’energia” inteso come “… qualsiasi bene che abbia un impatto sul consumo energetico durante l’utilizzo, che viene immesso sul mercato e/o immesso in servizio …” come parte a sé stante o come componente destinato ad essere incorporato in una parte a sé stante per un utilizzatore finale, le cui prestazioni ambientali possono essere valutate in maniera indipendente.

Sotto un profilo pratico ciò significa che ora, ad esempio, molti materiali da costruzione – come certi infissi, finestre, apparecchi idraulici, soffioni di docce, rubinetti, materiali isolanti vari – che non sono evidentemente prodotti dipendenti da un input energetico per il loro funzionamento, rientrano nel novero dei prodotti soggetti alle emanande specifiche comunitarie per la progettazione ecocompatibile dei beni.

Finalità della direttiva è di aumentare i livelli di efficienza di elettrodomestici ed apparecchiature assimilabili, attraverso criteri di efficienza e di sicurezza più stringenti rispetto a quelli attualmente previsti dal decreto legislativo 201/2007 che viene contestualmente abrogato.

La ragione di questa notevole espansione dell’ambito dei beni coperti discende dalla persistente “disparità tra le normative e le disposizioni amministrative adottate dagli Stati membri … che possono creare ostacoli al commercio e distorcere la concorrenza nella Comunità …”, ed alla circostanza che “Ai prodotti connessi all’energia è imputabile una quota consistente dei consumi di risorse naturali e di energia nella Comunità …”, con la conseguenza che, per avere l’impatto e l’efficacia adeguati “E’ opportuno agire nella fase progettuale del prodotto connesso all’energia poiché è emerso che è in tale fase che si determina l’inquinamento provocato durante il ciclo di vita del prodotto ed è allora che si impegna la maggior parte dei costi …”.

Come nella precedente direttiva abrogata, è previsto che la Commissione metta a punto un piano di lavoro, da redigersi e rendersi disponibile al pubblico entro il 21 ottobre 2011, che fissi per i tre anni successivi un elenco di gruppi di prodotti considerati prioritari per l’ adozione di misure di esecuzione. Solo con l’approvazione di queste ultime, che avverrà presumibilmente tramite altrettanti Regolamenti comunitari, i prodotti saranno praticamente assoggettati alle prescrizioni tecniche di progetto previste, all’obbligo di marcatura, di certificazione di conformità e di preparazione del fascicolo tecnico.

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