Come scegliere il materiale per la coibentazione?

Per ottenere un isolamento termico efficace, bisogna prestare la massima attenzione alle caratteristiche dei singoli componenti che possiamo impiegare oltre che al suo costo.

Il sughero. Costituisce lo strato superficiale che ricopre la corteccia dei grossi alberi, ma soprattutto della Quercia da sughero, una pianta mediterranea molto “longeva” (100-150 anni).

Aspetto molto importante è che è una pianta nostrana, la troviamo in Sardegna, Sicilia e Toscana, il che ci permette di ridurre i trasporti del materiale stesso con una notevole riduzione dell’inquinamento. Oltre a soddisfare i requisiti per un ottimale isolamento termico, il sughero funge anche da assorbitore acustico, grazie alla sua particolare struttura. Inoltre la sua elevata permeabilità al vapore garantisce un clima interno molto confortevole. Non bisogna però dimenticare che è un materiale in via di estinzione ed è molto caro.

La lana di roccia minerale. Si ottiene dalla fusione e dalla filatura di rocce naturali ad una temperatura di 1500°C. La struttura a celle aperte lo rende l’unico materiale in grado di soddisfare quattro esigenze: incombustibilità, fonoassorbenza, termoisolamento e protezione dal fuoco. È un materiale largamente usato in quegli edifici per cui le disposizioni legislative richiedono materiali da costruzione antincendio. Inoltre la lana di roccia è un materiale chimicamente neutro, il che impedisce a funghi, muffe, microrganismi e batteri di svilupparsi. Forse le uniche due “controindicazioni” stanno nel fatto che la sua posa in opera deve essere effettuata con molta cautela e con le giuste protezioni, visto che è un materiale che può essere dare irritantazione al contatto e che deve essere sempre accoppiata ad una barriera per evitare che la condensa ne diminuisca le caratteristiche termoisolanti.

Lana di pecora. È uno degli isolanti più antichi, già utilizzata nelle costruzioni primitive, è il materiale ideale per costruire secondo i principi della bioedilizia. Elastica e traspirante, è un ottima fibra climatizzante sia contro il freddo che contro il caldo e possiede una notevole capacità igroscopica. La caratteristica peculiare della lana di pecora è infatti quella di essere idrorepellente e allo stesso tempo di assorbire l’umidità. Ciò significa che respinge l’acqua in forma liquida ma è anche in grado di assorbire il vapore acqueo fino al 33% del suo peso senza apparire umida, favorendo quindi una regolazione naturale dell’umidità all’interno delle abitazioni e riducendo il rischio di condensa con successivi danni alla struttura. Grazie alla particolare microstruttura la lana di pecora si è un’ottima e naturale alternativa alle fibre minerali per l’isolamento termico ed acustico. In più la lana è una materia prima rinnovabile e riciclabile la cui trasformazione in pannello isolante richiede un bassissimo bilancio energetico. Per creare questo materiale si utilizzano le lane di tosa non adatte per essere trasformate in tessuti e filati. La lana di tosa viene lavata con sapone naturale e sottoposta a trattamento anti tarmico ed è successivamente cardata e infeltrita con il calore a 180°, passaggio che assicura anche la sterilizzazione del prodotto. È un materiale isolante dalle eccellenti prestazioni termiche ed acustiche che grazie alle qualità intrinseche della lana e alla sua traspirabilità ha la capacità di filtrare e depurare l’aria rendendo salubri gli ambienti in cui viviamo.

La fibra di legno. Questo sistema di isolamento soddisfa tutti i requisiti di un materiale ecocompatibile, dalla produzione all’eventuale smaltimento. La materia prima è il legno, materiale naturale e rinnovabile; il suo processo produttivo non reca danno all’ambiente e le sue caratteristiche meccaniche risultano ottime da un punto di vista tecnologico: è permeabile al vapore, regola l’umidità dell’ambiente ed è assolutamente sicuro durante la posa in opera.

Il calcio silicato. Anche questo sistema unisce alle esigenze di isolamento a le caratteristiche di biocompatibilità. Sabbia quarzosa viene unita alla calce prima e alla cellulosa poi, creando una sorta di armatura naturale. Sono autoportanti e leggeri allo stesso tempo, si possono tagliare e posare in opera con molta facilità, applicando dei collanti speciali che permettono l’adesione capillare tra la perete ed il pannello stesso. Totalmente ignifughi, i pannelli hanno un PH pari a 1, e fungono al tempo stesso da barriera contro le muffe.

Il polistirene espanso sinterizzato (EPS). È un materiale rigido, di peso ridotto, derivato dal petrolio. Si formano delle palline espanse di polistirene, al cui in terno una struttura a celle chiuse trattiene al proprio interno l’aria, impedendone i moti convettivi e conferiscono così al polistirene espanso le sue eccellenti proprietà di isolante termico. La sinterizzazione è il processo di saldatura delle perle di polistirene espanso che, sottoposte nuovamente all’azione del vapore acqueo, si uniscono fra di loro fino a formare un blocco omogeneo di materiale espanso. Ha ottima efficacia come isolante termico, funge da barriera contro le muffe, versatile, basso costo, non resiste al fuoco (è combustibile), durevole nel tempo e completamente riciclabile.

Il poliuretano espanso. Il poliuretano è un polimero estremamente versatile. Per l’isolamento termico si presenta in due versioni rigida e flessibile (la gommapiuma). Ottimo isolante termico,facile da trovare e da usare.

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