Rifiuti: riduzione e differenziata

Dopo un lungo periodo di crescita si assiste, finalmente, ad un’inversione di tendenza nel dato di produzione dei rifiuti.

L’andamento della produzione dei rifiuti urbani è legato a diversi fattori. Ad esempio, si è marcata una correlazione, più o meno evidente nei differenti anni, tra andamento della produzione dei rifiuti urbani e trend degli indicatori socio economici, quali prodotto interno lordo e spese delle famiglie residenti.

Un ulteriore fattore che può incidere sul dato complessivo di produzione dei rifiuti urbani, anche in maniera sostanziale, è la tendenza a livello di singolo comune, ad assimilare gli stessi rifiuti urbani a differenti tipologie e assimilare rifiuti speciali derivanti dai circuiti produttivi a rifiuti urbani. Questi rifiuti di origine produttiva vengono raccolti, in diversi casi, nell’ambito dei sistemi di gestione dei rifiuti provenienti dal ciclo urbano e sono, dunque, computati tra gli RU, incidendo in maniera non trascurabile sul dato di produzione annuale di questi ultimi e sul loro andamento complessivo.

Le ultime disposizioni normative, introdotte dal D.Lgs 152/2006, ulteriormente modificate ad inizio 2008, dal D.Lgs 4/2008, hanno previsto una serie di limitazioni alla possibilità di assimilazione dei rifiuti speciali ai rifiuti urbani.

Un ulteriore fattore che può coadiuvare il rallentamento della crescita della produzione dei rifiuti urbani è l’attivazione di misure di prevenzione. Al riguardo si può rilevare che da alcuni anni, diverse amministrazioni, quelle più avanzate in termini di organizzazione del sistema integrato dei rifiuti, operano al fine di incentivare la prevenzione e la minimizzazione della produzione di rifiuti. Tra queste misure un ruolo importante è dato dal diffondersi di strumenti di tariffazione puntuale dei servizi di raccolta, che incidono direttamente sui prezzi dei servizi e dei processi di gestione dei rifiuti, nonché l’attivazione di strumenti finalizzati a minimizzare i flussi avviati ai sistemi di raccolta attraverso la riduzione dell’immesso al consumo di prodotti. Per esempio possiamo ricordare l’introduzione di sistemi di erogazione alla spina per diverse tipologie di merci, la promozione dell’uso dei contenitori a rendere, la diffusione dell’utilizzo di imballaggi secondari riutilizzabili, ecc.

Merita una menzione particolare il compostaggio domestico, ormai diffuso in alcuni contesti territoriali. In alcuni comuni sono anche stati attivati servizi di raccolta appositamente per il conferimento dei rifiiuti umidi per stazioni di compostaggio territoriali. Il compostaggio è un’attività che sta andando peraltro incontro a rapida diffusione anche in molti comini del nostro Paese e consente di allontanare dai circuiti della raccolta quantità non trascurabili di frazione organica, che si configura come uno dei capitoli di più difficile gestione.

La minimizzazione della produzione dei rifiuti può essere, altresì, legata alla progressiva sostituzione dei tradizionali shopper in plastica con sacchetti in plastica biodegradabile, oppure in carta, o in tessuto riutilizzabili, nonché la diffusione dell’utilizzo delle cosiddette borse- carrello dotate di ruote.

Tutti i fattori indicati possono svolgere un ruolo più o meno determinate almeno nella stabilizzazione del dato di produzione dei rifiuti, se no nella sua diminuzione.

A livello nazionale, la raccolta differenziata raggiunge, nel 2008, una percentuale pari al 30,6% della produzione totale dei rifiuti urbani. Rispetto al 2007, in cui tale percentuale si assestava al 27,5% circa, si osserva, un’ulteriore crescita, sebbene non vengano ancora conseguiti né l’obiettivo fissato dalla normativa per il 31 dicembre 2008 (45%), né quelli previsti per il 2007 ed il 2006 (rispettivamente 40% e 35%).

I target di raccolta differenziata fissati dal D.Lgs 152/2006 e dalla legge 27 dicembre 2006, n. 296 sono i seguenti:
• almeno il 35% entro il 31 dicembre 2006;
• almeno il 40% entro il 31 dicembre 2007;
• almeno il 45% entro il 31 dicembre 2008;
• almeno il 50% entro il 31 dicembre 2009;
• almeno il 60% entro il 31 dicembre 2011;
• almeno il 65% entro il 31 dicembre 2012

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