WEEE oppure RAEE, in italiano. Ovvero i rifiuti di apparecchi elettrici ed elettronici. La commissione ambiente del Parlamento europeo ha approvato una proposta di modifica dell’attuale direttiva sui rifiuti elettrici ed elettronici detta anche RAEE.
Non resta che attendere gennaio ed il voto del Parlamento europeo. Queste nuove misure obbligano gli Stati membri a raccogliere ed a riciclare un maggiore volume di frigoriferi dismessi, telefoni e altri ”rottami” di apparecchiature elettriche e elettroniche.
La proposta approvata ha l’intento di facilitare il ritiro dei prodotti elettronici di consumo, ma soprattutto di dissuadere quegli operatori che ancora fanno orecchie da mercante e non ritirano gli apparecchi per destinarli ancora all’indifferenziato.
Secondo gli europarlamentari, questi sono obiettivi ambiziosi, ma realizzabili,di raccolta e di riciclaggio dei rifiuti elettronici che potranno contribuire a recuperare delle materie prime preziose, ed a ridurre il flusso di e-waste nelle discariche, negli inceneritori e verso i Paesi in via di sviluppo, dovuto a operatori poco scrupolosi a spedire illegalmente i rifiuti elettrici ed elettronici fuori dall’Unione europea.
Un ruolo centrale viene attribuito per orientare maggiormente i cittadini verso comportamenti più virtuosi. Oggi infatti numerosi piccoli e-waste prodotti sono gettati insieme ad altri rifiuti, anche se contengono delle sostanze nocive o preziose.
Gli obiettivi della Direttiva modificata sono quelli di contabilizzare i rifiuti elettronici realmente prodotti con una raccolta dell’85 % del totale entro il 2016.
Anche il Consiglio dell’Ue sostiene un obiettivo del 65 %, ma basato sui beni messi in vendita, da realizzare progressivamente nella maggior parte dei Paesi Ue entro il 2020 e negli altri Paesi entro il 2022.
Attualmente invece viene adottato un obiettivo forfettario annuo di 4 kg a persona.