Siamo arrivati ad un punto in cui il problema energetico si pone e diventa urgente per salvare le nostre risorse, qualunque esse siano. Se l’oro e l’oro nero continuano a crescere, l’oro blu, l’acqua, non è da meno, ma non è solo una questione economica. La popolazione mondiale è in costante aumento, aumenterà dai 6 miliardi di persone nel 2000 agli 8 miliardi nel 2025. La quantità media di acqua dolce disponibile pro capite l’anno dovrà essere ridotta secondo le stime degli analisti di quasi un terzo. Se si prosegue lungo il trend attuale con i prelievi d’acqua in aumento, circa la metà o due terzi dell’umanità dovrebbe ritrovarsi in deficit di approvvigionamento idrico nel 2025. La soglia di allarme individuata dalle Nazioni Unite (ONU), corrisponde a meno di 1700 metri cubi di acqua dolce disponibile pro capite l’anno. Il rischio di una carenza di acqua dolce sembrerebbe veramente vicino. Le tariffe sono previste in rapido aumento e risparmiare denaro anche attraverso l’acqua in casa nostra diventarà cruciale, specialmente in quelle regioni dove il prezzo al metro cubo diventa costoso, spesso a causa dei trattamenti obbligatori per purificare l’acqua. Ora, l’acqua diventa una risorsa naturale limitata ed ambita, della quale si comincia già a notare la mancanza. In alcuni paesi questo provoca gravi tensioni, che minacciano la pace in diverse regioni del mondo. C’è un bisogno urgente di cambiare le nostre abitudini di consumo dell’acqua, cercando di ottenere il massimo da questa risorsa naturale. L’acqua sta diventando sempre più costosa. In 10 anni, il prezzo per metro cubo dell’acqua è aumentato dell’ 75-90%. Inoltre si intensificano i problemi legati alla siccità ed in molte zone vengono presi provvedimenti di limitazione dell’uso di acqua durante l’anno.
Nel 2000 l’UE ha adottato la direttiva sulle acque lasciando agli Stati membri 10 anni per ottenere il “buono stato ecologico e chimico” delle loro acque. Sappiamo bene che nel nostro Paese si lotta per conformarsi alla direttiva quadro europea sulle acque. Oggi, se va bene, all’incirca il 50% dei corpi idrici sono altamente degradati. Probabilemte non si potrà mai raggiungere l’obiettivo fissato dall’Unione Europea per il 2015 e saremo sanzionati. Ed anche quello andrà a far lievitare le tariffe.
Se è vero che noi non possiamo risolvere il problema nella sua interezza, tuttavia possiamo ancora agire individualmente per ridurre il nostro consumo di acqua potabile. Per questo, una delle soluzioni oggi esistenti per ridurre il nostro consumo di acqua è il recupero dell’acqua piovana. Perché continuare a pagare un prezzo elevato per acqua potabile, quando molte delle nostre attività che richiedono l’acqua sono idonei per acqua non potabile? Per esempio usi che che non richiedono necessariamente l’acqua potabile sono l’alimentazione degli sciacquoni, la lavatrice, l’irrigazione del giardino, il riempimento du una piscina, la pulizia delle superfici o il lavaggio della macchina…
Un modo semplice e dimmediato per risparmiare acqua è quello di raccoglierla alla fonte, cioè quando cade dal cielo. Recuperare l’acqua piovana è una pratica antica sviluppata da molte civiltà. I romani, per esempio, costruivano enormi serbatoi per raccogliere l’acqua piovana. Con l’arrivo di acqua potabile nelle case, nel secolo scorso, questa pratica ha progressivamente perso perché l’acqua era a buon mercato e quindi accessibile a tutti.
Il modo più semplice per raccogliere l’acqua è il contenitore che è posto sotto la grondaia. I giardinieri stanno già raccogliendo l’acqua piovana, usando tutti i tipi di contenitori recuperati. Il recupero dell’acqua piovana dalla grondaia può così essere utile per innaffiare il giardino, ma anche, e perché no, per alimentare i servizi igienici e la lavatrice. Alcuni cominciano pure ad andare oltre, rendendo potabile l’acua piovana, ma quest’ultimo passo richiede un impianto appositamente studiato.
Se si desidera raccogliere grandi quantità, si può considerare un serbatoio interrato di cemento tipo fossa settica, o auto-costruito tramite blocchi di calcestruzzo, per esempio. In questo modo si evita il congelamento durante l’inverno ed il buio evita la proliferazione delle alghe. Si può quindi utilizzare una pompa per prelevare l’acqua da impiegare.
Alcuni paesi europei stanno imponendo l’obbligo del recupero delle acque piovane in serbatoi di qualsiasi costruzione nelle nuove abitazioni. Questo comporta necessariamente la consapevolezza della scarsità di una risosrsa essenziale alla nostra vita.
Quali altri vantaggi si possono avere dall’acqua piovana, oltre ad un risparmio immediato sulla bolletta?
- Si riduce il consumo di saponi e degli altri prodotti per la pulizia. Infatti, gli ioni calcio e magnesio presenti nell’acqua dura impediscono ai detergenti di svolgere la loro funzione. L’acqua piovana è un’acqua distillata, quindi morbida in cui gli ioni di calcio e magnesio non sono abbastanza numerosi da ostacolare l’azione dei detersivi.
- Si combattere l’importante partita contro le inondazioni. La nostra raccolta dell’acqua piovana crea un deposito di acqua che viene eliminato più lentamente. Per questo motivo durante le forti piogge o i lunghi periodi di pioggia, diminuisce la quantità di acqua che viene riversata nei fiumi. In questo modo si rimuove temporaneamente un volume d’acqua, che se fosse distrubuito per tutto il territorio ridurrebbe l’afflusso di acqua e potrebbe limitare i danni delle inondazioni.
- Si risparmiano le falde acquifere sotterranee che attualmente forniscono acqua alla rete di distribuzione.
- Si risparmia energia: il processo di presa di acqua potabile è sempre più complesso a causa del crescente inquinamento dei nostri fiumi e delle falde acquifere.
- Si mantiene una certa autonomia: in caso di siccità o di restrizioni sull’uso di acqua si è autonomi.
Alcuni numeri:
Il nostro consumo di acqua al giorno per persona è in media 200 litri di acqua. Per una famiglia di 4 persone significa 292 metri cubi all’anno di acqua. Prendendo per esempio una media delle precipitazioni annuali di 800 litri al metro quadrato, su un tetto di 100 metri quadrati e rimuovendo un 10% del totale per compensare l’evaporazione di acqua, nel qual caso è possibile ottenere circa 72 metri cubi di acqua gratuita per anno.
Sapendo che nella nostra vita quotidiana, usiamo circa:
- Da 6 a 12L di acqua per il bagno ogni volta che tirare lo sciacquone o 60 metri cubi (60 000 litri) all’anno
- Da 40 a 90L di acqua per ogni lavaggio, o 11 metri cubi (11 000 litri) all’anno
Così il 25% del consumo di acqua di una famiglia potrebbe venire dalla raccolta di acqua piovana.
Così i nostri 72 metri cubi di acqua recuperata possono essere utilizzati in pieno a soddisfare il nostro bisogno di risciacquo WC o irrigazione del giardino. E mettiamo l’accento sul fatto che questi metri cubi che non passano attraverso gli impianti di trattamento dell’acqua e ci permettono di ridurre il consumo d’acqua.