Negli ultimi 20 anni il patrimonio forestale italiano è aumentato di circa 1,7 milioni di ettari, raggiungendo una superficie di oltre 10 milioni e 400 mila ettari, per 12 miliardi di alberi a ricoprire il suolo nazionale. Lo conferma il Corpo Forestale dello Stato, aggiungendo dati importanti sul carbonio contenuto sui suoli forestali.
Il suolo forestale, infatti, svolge un ruolo fondamentale di “stoccaggio” del carbonio organico, addirittura superiore a quello della parte epigea del bosco: la quantità di carbonio trattenuta nei tessuti, nei residui vegetali e nei suoli delle foreste, infatti, è pari a circa 1,2 miliardi di tonnellate di carbonio, corrispondenti a 4 miliardi di tonnellate di Co2.
Il 58 % di tutto il carbonio forestale è contenuto nel suolo, pari a oltre 700 milioni di tonnellate; quello accumulato nella vegetazione arborea e arbustiva è il 38 % mentre il restante 4 % è presente nella lettiera (sottobosco e suolo), nei residui vegetali e nel legno morto.
In prossimità delle scadenze del Protocollo di Kyoto, che nel 1992 ha fissato un impegno pari al 6,5 % della riduzione dei gas serra, l’Italia registra un dato vicino all’obiettivo, con il 5,4 %.
Il raggiungimento del traguardo pone le foreste come strumento centrale: con il loro potere di assorbimento e contenimento della Co2, le foreste italiane hanno raggiunto un quantitativo di carbonio vicino a quello fissato, che permetterà di evitare le possibili sanzioni dovute al mancato raggiungimento.