L’Osservatorio Media Nimby Forum, che monitora le contestazioni ambientali sugli impianti ‘energetici’, ha messo a confronto i dati relativi al 2009 con quelli del 2010, riscontrando che 144 impianti sono “scomparsi” dalle pagine dei giornali.
La Lombardia si conferma in testa alla classifica con 19 impianti scomparsi, a seguire Piemonte, in un anno si è passati da a 14, Emilia Romagna (13) e Trentino Alto Adige (11). Sempre la Lombardia guida la classifica degli impianti “bloccati” (4), seguita ex equo da Emilia Romagna, Marche e Piemonte (3). Tra i vari casi negativi censiti, la centrale a biomasse di Borgo a Mozzano (Cartiera Lucchese) e la centrale a biomasse di Tarcento (Fortore Energia). Tra le cause che hanno portato all’abbandono, o al blocco dei progetti, e quindi all’assenza di contestazioni, si rileva prima fra tutte la decisione degli oppositori di ricorrere alla giustizia amministrativa (65% dei casi).
Dall’osservatorio emergono però anche due “casi positivi”, che grazie a percorsi di partecipazione e coinvolgimento della popolazione e delle autorità locali, sono realizzati o in fase di completamento. Si tratta del Mose di Venezia (Consorzio Venezia Nuova), della centrale termoelettrica di Riva del Garda (Alto Garda Power) e del termovalorizzatore di Cremona (AEM Cremona).
“In un Paese assillato dalla crisi assume ancora maggior peso il blocco di infrastrutture e grandi opere a causa non solo di contestazioni ma soprattutto di incertezze normative e scarsa responsabilità politica” afferma Alessandro Beulcke, Presidente Aris. “La fotografia del Nimby Forum ci restituisce l’immagine di un sistema che si arrende, dove un terzo dei progetti contestati viene abbandonato. Insomma, finora un quadro sconfortante. Ma siamo all’inizio di una nuova fase, dove responsabilità e rigore saranno d’obbligo. Ci sono imprenditori e amministratori pubblici che resistono, e che credono che il futuro sia l’unica sfida su cui scommettere davvero, a dispetto di ogni interesse di parte. A tutti loro va il nostro appoggio per una vera rinascita economica dell’Italia”