Per quanto riguarda il futuro delle fonti di energia rinnovabili una cosa pare essere certa: grazie all’energia solare otterremo una buona parte dell’energia che ci servirà in futuro. Consideriamo però questo fatto: gran parte della luce solare viene riflessa nello spazio dalle nubi, dall’atmosfera stessa, e dal pulviscolo che circola attorno alla Terra. Se si potessero bypassare queste barriere, quanta energia si potrebbe ottenere?
David Criswell, membro dell'”Houston Partnership for Space Exploration”, suggerisce che potremo usare la Luna come base per l’ottenimento di quantità enormi di energia solare. La Luna è priva di atmosfera, perciò la quantità di luce che sarebbe possibile raccogliere tramite pannelli solari sarebbe infinitamente superiore a quella ottenibile nello stesso modo sulla Terra.
Rimangono i classici problemi che spuntano ogni volta che si parla di spazio: i costi del trasporto dei materiali necessari alla costruzione dei pannelli sulla Luna e la difficoltà di portare l’energia ottenuta sulla Terra. Secondo Criswell il primo problema non si pone. La Luna è piena di minerali utili e di risorse. Tramite dei rover e delle fabbriche automatizzate si potrebbe costruire una serie enorme di pannelli solari utilizzando risorse trovate in-situ, con soltanto pochi componenti da trasportare dalla Terra.
Sempre secondo Criswell l’energia così ottenuta potrebbe venire trasferita sulla Terra, in maniera relativamente facile, trasformandola in microonde, che verrebbero raccolte sulla Terra da rilevatori appositi. Che dire? Con questo metodo si potrebbe ottenere tutta l’energia che ci serve. E i costi non sono neanche proibitivi. Con 50 miliardi di dollari si potrebbe costruire una centrale da 1 gigawatt. La ricchezza personale di Bill Gates ammonta a circa 67 miliardi di dollari, e il costo che l’America ha sostenuto nella guerra in Iraq ammonta a circa 600 miliardi di dollari. Si può, obiettivamente, fare.