Succo di cocomero/anguria: La fonte ideale di etanolo?

Le angurie sono una delle migliori invenzioni del signore. Sono buone, dissetano nei mesi estivi. L’unica pecca di questo frutto è l’inevitabile confusione che sopravviene quando si tratta di nominarlo: cocomero, melone, anguria. Nessuno ha le idee chiare, e il nome di questa meraviglia pare variare da regione a regione.

E se vi dicessi che dal cocomero si può trarre energia? Non direttamente, ovviamente, ma tramite la fermentazione del suo succo. Le opinioni riguardo all’etanolo come carburante per il futuro sono diverse: considerata la crisi alimentare in cui versa il mondo a molte persone non piace il fatto che coltivazioni perfettamente capaci di sfamare umani siano usate per produrre combustibile per le automobili. Ed hanno perfettamente ragione.

I ricercatori stanno lavorando però ad un modo per utilizzare le angurie marce, rovinate, che non troveranno mai posto nei supermercati e che non potranno mai sfamare nessuno. Di solito queste angurie vengono prese e sotterrate nel terreno.  Per ogni ettero di coltivazione di angurie si possono produrre ben 216 litri di etanolo, stando a quanto hanno calcolato gli scienziati al lavoro su questo progetto.

E tutto questo etanolo si può ottenere senza sprecare cibo ottimo per l‘alimentazione umana e senza togliere altri terreni alle foreste. Questo è il tipo di mentalità olistica che ci servirà per sopravvivere al picco della produzione del petrolio. Ogni singola fonte di energia rinnovabile, per quanto piccola e trascurabile in passato, dovrà essere sfruttata al massimo. Specialmente quando si tratta di fonti di energia che non vanno a danneggiare la produzione alimentare.

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