La Germania non solo continua la sua crescita con l’istituzione di nuove centrali ma lo fa in grande stile, dando uno schiaffo al passato tormentato che l’ha resa protagonista negativa della metà del secolo scorso. Un vecchio bunker nazista diventerà una centrale solare, oltretutto una delle più grandi d’Europa, nella città di Amburgo.
Grazie a questo nuovo impianto sarà possibile soddisfare il fabbisogno energetico di ben 3000 abitazioni, riuscendo contestualmente a ridurre le emissioni di anidride carbonica di 6600 tonnellate annualmente. Per capire le reali dimensioni dell’impianto basti pensare che consta di due parti, una costituita da un impianto solare-termico da 0,6 GWh che però ancora non è pronto, ed un impianto fotovoltaico posto sul tetto da 110 kWh.
La produzione energetica dell’impianto però non si fermerà a questi due già grandi impianti ma implementerà due ulteriori sistemi entro il 2013, ovvero un impianto da 10,5 GWh con il quale ricavare calore ed energia attraverso i trucioli di legno ed un impianto di biometano che con la sua potenza complessiva di 3,7 GWh consentirà di alimentare un impianto industriale che si trova attualmente in prossimità del vecchio castello nazista, ormai rimesso a nuovo nel rispetto dell’ambiente.
L’opera si inscrive in un progetto di riqualificazione territoriale volto a trasformare quest’area in una delle più green al mondo entro il limite temporale del 2013. Per l’edificio risalente al secondo conflitto mondiale non si tratta della prima conversione poichè già nel 1947 era stato utilizzato come ospedale e campo profughi nell’immediato post guerra. La città di Amburgo si configura sempre più come città green dopo aver ricevuto già larghi consensi e approvazioni dalla commissione Europea che gli ha destinato il premio di Capitale verde europea 2011, segno dell’impegno profuso dalla città e dall’intera Germania.