L’avvento dell’industria petrolchimica ha rivoluzionato il mondo della tecnologia e non solo, infatti il famoso “oro nero” ha scosso le fondamenta dell’ecosistema terrestre, materia polifunzionale ma con una piccolo difetto: ha un forte impatto ambientale!
Con il passare degli anni si è cercato di ovviare al problema petrolchimico, infatti sono molte le proposte per lo sviluppo e la ricerca di materiali alternativi con un minore impatto ambientale; come la plastica biodegradabile, che è formata dai prodotti di scarto di un particolare tipo di batteri ed è capace di sciogliersi in acqua.
Notevoli e degni di nota gli sforzi dei ricercatori che sperano in un mondo migliore e soprattutto più pulito, ma la soluzione ce l’abbiamo a portata di mano e non da poco.
Nel lontano 1908 infatti, il pioniere del settore automobilistico Henry Ford creò la Ford T prima automobile completamente fatta di Canapa! Si avete capito bene, la Canapa, la famosa pianta con la foglia a 7 punte, infatti riuscì a creare un prototipo che non solo presentava tutte le componenti fatte da materiali derivati dalla suddetta pianta(es: gomme, cerchioni, parabrezza ed addirittura la carrozzeria formata da “lamiere” di canapa, più resistente agli urti di almeno 10 volte rispetto al corrispettivo metallico) ma era anche alimentata da un particolare carburante, ossia l’etanolo di canapa, che con le sue emissioni ridottissime e l’alta biodegradabilità senza effetti per l’ambiente era predestinata a diventare il materiale polivalente del secolo.
Così non fu, poi che a causa di una massiccia campagna diffamatoria portata avanti del governo degli Stati Uniti con l’ausilio della multinazionale del settore chimico la DuPont riuscì a rendere la pianta che avrebbe rivoluzionato il mondo, nella pianta del demonio.
Oggi gli studi e le ricerche sui possibili derivati della canapa hanno portato a nuove scoperte anche nel campo dell’edilizia, infatti i pannelli isolanti hanno trovato nelle fibre di canapa un grandissimo alleato, con efficienza molto superiore rispetto ai vecchi pannelli ormai antiquati. Non ci resta che sfruttare questa pianta, dalla quale si può trasse soltanto beneficio sia per le nostre tasche, sia per l’ambiente.