La Commissione ha pubblicato una valutazione dell’attuazione del VI Programma d’Azione in campo Ambientale (PAA), al quale era affidata la programmazione delle attività dell’UE in campo ambientale per il decennio 2002-2012.
Il documento della Commissione, che si basa su una valutazione esterna e su una consultazione pubblica, mette in luce che la principale difficoltà nel valutarne l’efficacia, nasce dal fatto che il PAA è solo uno dei tanti fattori che sono alla base della politica ambientale e che il contributo di ciascuno di questi fattori è difficilmente identificabile e misurabile in sé.
Tuttavia la Commissione ritiene che complessivamente il VI PAA sia stato utile, in quanto ha fornito un contesto globale per la politica ambientale, come i cinque PAA che lo hanno preceduto, a partire dagli anni ’70.
Gran parte delle azioni in esso contenute sono state completate o stanno per esserlo. In particolare in relazione alle 7 strategie tematiche (aria, pesticidi, prevenzione e riciclaggio dei rifiuti, risorse naturali, suolo, ambiente marino e ambiente urbano), la Commissione rileva come i progressi siano stati disomogenei: in alcuni casi (ambiente marino, suolo, ambiente urbano e risorse) l’elaborazione delle strategie ha rafforzato la volontà politica di adottare obiettivi e scadenziari efficaci e di attuarli, e ciò ha portato anche all’adozione di strumenti specifici. Negli altri casi i progressi sono stati minori e le strategie sono servite soprattutto al riesame delle misure esistenti al fine di migliorarne la coerenza.
Secondo la Commissione i progressi non omogenei nel conseguimento degli obiettivi sono causati anche dalla stessa progettazione del PAA, in particolare per i diversi livelli di ambizione delle diverse aree tematiche. Il commissario all’ambiente Janez Potočnik ha dichiarato: “Abbiamo ottenuto buoni risultati ma non sempre all’altezza delle nostre aspettative. Una migliore applicazione della legislazione dell’Unione Europea da parte degli Stati membri è necessaria per colmare le lacune tra le ambizioni legislative del Sesto programma d’azione per l’ambiente e i risultati effettivamente conseguiti. Il nostro obiettivo è ora quello di passare dagli interventi correttivi a quelli preventivi del degrado ambientale. La valutazione finale del programma permetterà di avviare un ampio dibattito pubblico finalizzato a definire gli orientamenti della politica ambientale dell’Unione europea per i prossimi anni”.
Per il futuro la grande sfida della polita ambientale sarà passare dal risanamento alla prevenzione del degrado ambientale e integrare maggiormente l’ambiente in tutte le politiche ad esso collegate, nel quadro più ampio della strategia Europa 2020.