Sono stati diffusi i dati della ripartizione regionale dei produttori di energia elettrica che hanno risposto all’Indagine sull’evoluzione dei settori regolati, svolta annualmente dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas. La relazione offre il dettaglio della ripartizione in termini di numerosità dei soggetti e di quote di generazione, oltre che di capacità installata, per i tre principali operatori.
La Valle d’Aosta e il Trentino Alto Adige sono le due regioni che presentano il maggior numero di operatori in proporzione al numero di abitanti: si tratta in larga misura di piccoli produttori idroelettrici. La Lombardia si conferma la regione che presenta il più basso tasso di concentrazione nella generazione elettrica con una quota di mercato dei tre principali produttori inferiore al 40 %; segue il Piemonte con una quota al di sotto del 50 %. Le regioni che presentano quote superiori all’80 % sono, in ordine decrescente: Liguria, Valle d’Aosta, Marche, Umbria, Lazio e Puglia.
In termini di capacità installata la Basilicata e la Lombardia presentano i tassi di concentrazione relativamente più bassi mentre in Liguria, Valle d’Aosta, Umbria e Lazio la quota detenuta dai tre principali operatori risulta superiore al 90 %.
Le regioni Veneto, Emilia Romagna, Lazio e Toscana si caratterizzano per una significativa presenza di produttori autonomi rispetto al numero complessivo degli operatori presenti in regione (superiore al 20 % del totale), anche nelle regioni del Centro-Nord il contributo alla generazione regionale dei primi tre operatori è inferiore alla loro quota di capacità installata, mentre nelle regioni del Sud si verifica l’opposto. A partire dal settembre 2005, è attivo il meccanismo di incentivazione in Conto energia per promuovere la produzione di energia elettrica da impianti fotovoltaici.
Il decreto 6 agosto 2010 del Ministero dello sviluppo economico e del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, divenuto operativo con la delibera 20 ottobre 2010, n. 181/10, dell’Autorità, ha introdotto modifiche allo schema precedente, disciplinato dal decreto 19 febbraio 2007 ed attuato con delibera dell’Autorità 11 aprile 2007, n. 90/07 (detto anche Secondo Conto energia).
Il Terzo Conto energia prevede che l’energia elettrica prodotta dagli impianti fotovoltaici entrati in esercizio dopo il 31 dicembre 2010 abbia diritto a una tariffa incentivante articolata in base alle specifiche tecnologie adottate. Le tariffe sono erogate per un periodo di 20 anni dalla data di entrata in esercizio dell’impianto e rimangono costanti in moneta corrente per l’intero periodo.
Nell’ambito delle tipologie di intervento, il Terzo Conto energia effettua la distinzione, ai fini del riconoscimento tariffario, tra impianti fotovoltaici “sugli edifici”, installati secondo le modalità di posizionamento previste dalla normativa, e “altri impianti”, definiti in via residuale. Tariffe incentivanti specifiche sono state inoltre previste per gli impianti fotovoltaici che utilizzano moduli e componenti speciali sviluppati per integrarsi e sostituire elementi architettonici degli edifici, nonché a favore degli impianti fotovoltaici a concentrazione. Il Terzo Conto energia prevede infine che gli impianti fotovoltaici appartenenti alla tipologia “su edifici” e gli impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative, operanti in regime di scambio sul posto e installati su edifici, abbiano diritto, a fronte di interventi di efficienza energetica sull’edificio al quale tali impianti sono asserviti, a un premio, consistente in una maggiorazione (fino a un massimo del 30 %) della tariffa di base riconosciuta.