Se da un lato, soprattutto quello politico, l’Italia pensa al nucleare, dall’altra parte c’è un’Italia che guarda sempre più alla Green Economy. Infatti secondo quanto stabilito dalla Fondazione Impresa, il centro studi che monitora la situazione delle imprese italiane, il Bel Paese si è dimostrato, anche con una certa sorpresa, uno dei migliori investitori del settore.
Nonostante nella maggior parte dei casi si veda sempre il Nord surclassare il Sud nelle classifiche stilate, in questo caso invece in questo caso ogni risultato dipende dalle caratteristiche del territorio di riferimento che consentono ad ogni regione di esprimersi al meglio nel settore ecologico che più gli si addice. Per fare qualche esempio basti pensare al maggiore sviluppo al nord degli edifici ad alta efficienza e all’agricoltura e turismo sostenibile che invece vanno a svilupparsi al Sud d’Italia.
L’analisi effettuata da FI, si basa su 11 indici che consentono di raccogliere tutte le caratteristiche di ogni singola regione in un solo numero che ne rappresenta lo sviluppo a livello sostenibile. Ogni regione possiede quindi un suo punteggio che ha dato vita ad una graduatoria in cui primeggia il Trentino Alto Adige seguito a ruota dalla Basilicata; fanalino di coda sempre alternate tra nod e sud troviamo Liguria, Puglia e Lazio che non si sono contraddistinte per una gestione oculata ed ecologica delle risorse.
Una nota evidente è quella della raccolta differenziata sicuramente maggiore al Nord con numeri da capogiro che vanno da un minimo di 42.6% di differenziazione fino ai limite del Trentino con il 56.8%. Si tratta in ogni caso di numeri che sono in crescita e che lasciano ben sperare anche se ci sono settori ancora deficitari sotto questo punto di vista quale ad esempio quello dei trasporti che ancora attende la vera e propria rivoluzione per allontanarsi dai combustibili fossili che lo rendono schiavo.