La sovracapacità produttiva che sta mettendo in ginocchio il settore del fotovoltaico, ha costretto anche il gruppo industriale tedesco Bosch ad abbandonare tutte le attività produttive del comparto delle rinnovabili. La notizia, già anticipata dalla stampa francese, è divenuta ufficiale qualche giorno fa, attraverso un comunicato divulgato dal portavoce di Bosch Solar Energy. La decisione di uscire dal mercato del fotovoltaico internazionale è stata motivata dalla mancanza di competività, che ha inevitabilemente provocato un netto calo delle vendite e un’ingente perdita economica. Alcuni sentori si erano avvertiti già a l’inizio del 2013, quando il gruppo Bosch aveva registrato un passivo di 1,4 miliardi di dollari nella sua divisione solare, facendo presagire una crisi e quindi un ridimensionamento del settore.
In assenza di specifiche strategie aziendali, messe a punto per tamponare al danno subito, il colosso tedesco a preferito lasciare definitivamentela produzione di pannelli fotovoltaici per concentrare i propri sforzi verso ambiti più forti e sicuri. Come si apprende dal comunicato, infatti, il gruppo Bosch provvederà alla vendita o addirittura alla chiusura di tutte le unità del comparto, fra cui quella dei moduli nello stabilimento francese di Venissieux. A causa di tale decisione aziendale, oltre 3mila persone, di cui 200 solo a Venissieux, si vedranno privati in poco tempo del propio posto di lavoro. La serrata di Bosch, che conferma il periodo negativo del mercato fotovoltaico, è iniziata già un anno fa, quando alla fine del 2012 il gruppo aveva annunciato la propria decisione di abbandonare il progetto Desertec.
“Nella misura del possibile, le singole divisioni saranno vendite rapidamente – annuncia la società con un comunicato stampa – non si è riusciti a raggiungere la competitività.“