La normativa del Governo, entrata in vigore lo scorso luglio, che disciplina la riciclabilità dei pannelli solari, ha creato non pochi problemi alle aziende italiane operanti nel settore del fotovoltaico. A denunciare la situazione, l’associazione ANIE- GIFI, che ha richiesto alle istituzioni maggiore chiarezza circa i requisiti da rispettare per il corretto smaltimento dei moduli giunti a fine vita. Secondo tale norma, emanata dopo l’inserimento, da parte dell’Unione Europea, dei pannelli solari nella categoria dei rifiuti elettronici (RAEE), le aziende produttrici di impianti fotovoltaici sono obbligate ad iscriversi a Consorzi di Riciclo per godere degli incentivi statali previsti da Quinto Conto Energia. Questi Consorzi, inoltre, devono rispondere a determinati requisiti finalizzati garantire il corretto smaltimento dei moduli solari.
Ed è proprio su questo ultimo punto che si è accesa la diatriba, di cui la ANIE- GIFI si è fatta portavoce. L’associazione, infatti, in una nota ufficiale, ha lamentato una scarsa chiarezza circa i suddetti requisiti, che, dallo scorso luglio ad oggi, non sono stati ancora definiti e dunque ufficializzati pubblicamente. Tale situazione, che potrebbe minacciare la credibilità del settore fotovoltaico, andrebbe risolta quanto prima, soprattutto in virtù dei 6 milioni di euro investiti dai cittadini italiani per incentivare lo sviluppo delle fonti rinnovabili nel nostro Paese.