Le ceneri pesanti per la produzione di cemento

In un processo di termovalorizzazione di RSU vengono prodotti diversi tipi di residui solidi (scorie), per i quali è bene fare subito una distinzione per capire cosa sono questi residui e sulla pericolosità degli stessi.

Cenere pesante: è il prodotto principale delle scorie prodotte, valutando in termini di quantità rappresenta il 30% in peso e il 10% in volume del rifiuto in ingresso all’impianto. Rappresenta la frazione non combustibile del rifiuto dopo il processo di combustione.

Rifiuti elettronici, raccolta in miglioramento

Dati estremamente incoraggianti provenienti dal settore del riciclo dei rifiuti elettrici ed elettronici, il quantitativo dei cosiddetti RAEE ha infatti raggiunto, secondo il Consorzio italiano di Recupero e Riciclaggio degli Elettrodomestici, la quota di 4kg per abitante, quanto richiesto dalla normativa europea. Infatti i dati relativi allo scorso anno hanno evidenziato, grazie alle campagne di diffusione delle modalità di riciclo dei rifiuti elettronici, la raccolta è aumentata rispetto al 2009 addirittura del 27 %, ottenendo questo congruo miglioramento nel settore.

La termovalorizzazione e la sicurezza degli impianti

La termovalorizzazione è un processo nel quale i rifiuti solidi urbani non più reciclabili, vengono impiegati come combustibile per la produzione di calore da impiegare per riscaldamento o per la produzione di energia elettrica.

I rifiuti cominciano il loro trattamento con la diminuzione dell’eventuale umidità presente. All’interno del forno, la combustione degli RSU avviene ad una temperatura che raggiunge normalmente i 1000°C negli impianti moderni.

La termovalorizzazione dei rifiuti solidi urbani

La termovalorizzazione dei rifiuti solidi urbani, offre la possibilità di ottenere energia dalla combustione dei rifiuti, rappresentando oggi una forma di recupero sicura e vantaggiosa. Per questo motivo la termovalorizzazione è da considerarsi come parte integrante del sistema di gestione degli R.S.U., sopratutto nei paesi industrializzati.

Giornata Mondiale dell’acqua, ecco i dati dei consumi

In occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, istituita dall’Organizzazione delle Nazioni Unite del 22 Marzo, l’Istat pubblica i dati relativi al consumo di acqua nel nostro paese.

Emergono infatti dati considerevoli come il consumo in aumento di acqua potabile e la diminuzione dell’acquisto di acqua minerale. I consumi infatti di acqua potabile sono passati dai 92,5 metri cubi per abitante ad un incremento di addirittura 1,2 % negli ultimi dieci anni.Il valore calcolato è però ricavato dai contatori degli utenti e da una stima del consumo di acqua nei luoghi pubblici.

La raccolta differenziata

La situazione di rifiuti appare notevolmente diversificata nelle tre macroaree geografiche Nord, Centro e Sud. Infatti, mentre il Nord, con una percentuale pari al 45,5%, supera l’obiettivo del 45% fissato dalla normativa, il Centro, con il 22,9% ed il Sud, con il 14,7%, risultano ancora decisamente lontani dal target fissato dai legislatori.

Nell’anno 2008, il quantitativo di rifiuti organici avviati ad impianti di compostaggio e digestione anaerobica risulta, pari, complessivamente, a circa 3,1 milioni di tonnellate, valore che appare coerente con il dato di raccolta differenziata di questa frazione.

Rifiuti: riduzione e differenziata

Dopo un lungo periodo di crescita si assiste, finalmente, ad un’inversione di tendenza nel dato di produzione dei rifiuti.

L’andamento della produzione dei rifiuti urbani è legato a diversi fattori. Ad esempio, si è marcata una correlazione, più o meno evidente nei differenti anni, tra andamento della produzione dei rifiuti urbani e trend degli indicatori socio economici, quali prodotto interno lordo e spese delle famiglie residenti.

…i rifiuti passano anche dal D.M. 5 FEBBRAIO 1998

Il decreto ministeriale 05.02.98 sul recupero dei rifiuti intende superare l’idea del concetto del semplice smaltimento, disciplinando il recupero dei rifiuti non pericolosi.

Il decreto vuole incrementare e detteglia le attività, i procedimenti, i metodi di riciclaggio e di recupero del materiale, che viene individuato nell’allegato 1.