Virus per la costruzione di batterie?

I Virus sono un altra di quelle cose che alla gente non piace. Insomma, fanno quasi paura. Non si capisce neanche se siano creature viventi o meno. Ma c’è una classe di virus, innoqua per l’uomo, che può essere usata per creare l’anodo e il catodo di una batteria agli ioni di litio (Si tratta di semplici virus batteriofagi, innoqui per gli umani). Dei ricercatori dell’MIT (Mica i ricercatori oral-B, insomma) hanno trovato il modo di creare, a partire da virus geneticamente modificati, sia il polo negativo che quello positivo di una batteria.

Milano, agevolazioni trasporti pubblici per ridurre lo smog

Per incentivare la mobilità sostenibile nel comune di Milano, e ridurre in questo modo lo smog, l’ATM di Milano (azienda trasporti e mobilità) ha lanciato un grido d’appello nei confronti dell’eccessivo smog gravante sulla città che danneggia la salute di tutti. Per questo nei prossimi giorni sarà approvata nel consiglio comunale un piano che prevede una nuova serie di tariffe che agevolano il trasporto pubblico.

Rainbow Warrior, la nuova alleata di Greenpeace

Nel lontano 1955 grazie ai sogni dei combattenti per l’ambiente e l’impegno economico di altri, fu varata la prima nave ammiraglia della flotta di GreenPeace, la RainbowWarrior I, mercantile commerciale all’avanguardia per combattere le ingiustizie nei confronti di madre natura. Qeusta ebbe un destino ingiusto, infatti i servizi segreti francesi la affondarono piazzando delle cariche esplosive all’esterno dello scafo, nell’esplosione rimase ucciso un fotografo.

Batteri producono petrolio: Opinione

Di solito i batteri non vengono considerati in maniera troppo gentile. Insomma, portano malattie e raffreddori. Ma se esistesse un batterio in grado di produrre petrolio in poco tempo? Ad esempio mangiando immondizia e producendo petrolio? Il petrolio ha si origini biologiche, ma di solito servono milioni di anni e le giuste condizioni affinchè da un ammasso di materia organica si origini il petrolio.

Alghe, la nuova frontiera dei biocarburanti.

L’industria del petrolio ormai è radicatissima, e sembra quasi essere l’unica opzione per quanto riguarda la locomozione, ma l’innovazione ha un asso nella manica, infatti si stanno portando avanti studi per utilizzare le alghe come Biocarburante. Ad investire in queste ricerche si sono fatte avanti, tra lo stupore generale, i colossi dell’industria petrolifera come la British Petroleum e la Exxon, che hanno fiutato profumo di affari da non poco in questa ricerca.